Non so più dove ti colsi.
Certo nei prati rilucenti di antichi sogni
distolsi l’oro della tua semente.
Sui rami dei miei nudi inverni
la tua gemma spuntò
come un miracolo
e a nuovo mi vestì la tua speranza.
Le tue carni e l’oro dei capelli
per non sciuparti ho sfiorato
con le mani inasprite dagli anni
Nata dalla mia speranza d’essere
e di non finire, in te
la mia sostanza umana
ad altri sensi rinasce
a nuova vita.
Sebastiano Vasta. L’età del silenzio. Lalli Editore. 1981