Critica in semiotica estetica alla mia lirica “A mia madre”

Chi legge le pagine di questo sito sa che capita, a me e a colleghi scrittori o musicisti, di partecipare a concorsi, letterari o di diverso genere. So per certo, sia per esperienza diretta che per condivisione con altri, che, almeno alcuni di  questi – purtroppo -, non brillano per trasparenza.

Esempi, senza fare nomi?

  • L’assegnazione del primo premio a un libro il cui curatore o prefatore è risultato essere il presidente della giuria del concorso medesimo (Sigh!)
  • Proposta di assegnazione di premi per adesione a pagamento (Doppio Sigh!)
  • Proposta di invio di una propria poesia – a prescindere da quale – che poi, a pagamento, sarebbe inserita in un’antologia e alla quale sarebbe attribuita una targa di merito, con annessa critica letteraria (Triplo Sigh!)
  • Proposte di partecipazione a concorso letterario in quanto amico degli amici dell’organizzazione…

L’elenco potrebbe forse proseguire, però preferisco fermarmi qui.

Va da sé che ho sempre avvertito, io, perlomeno un senso di vergogna – verso coloro – nel riscontrare tali situazioni e proposte che, pertanto, ho rifiutato, sconsigliando anche le persone coinvolte di aderire. Nonché tuttavia sorrido, per non piangere, quando leggo che le medesime proposte – dalle persone che, viceversa, hanno ceduto decidendo di lasciarsi coinvolgere – vengono sbandierate con compiacenza sui Social, propagandandole come un grosso traguardo raggiunto 😁😅🤪.

Per fortuna, sempre per esperienza diretta o per condivisione con altri amici e colleghi, ho potuto riscontrare che, talvolta, piccole o grandi onorificenze vengono viceversa distribuite in modo del tutto trasparente e – si potrebbe dire – financo inatteso.

Molto in piccolo è il caso di questa mia, che descrivo con piacere qui di seguito.

Nell’aprile di quest’anno ho partecipato, con due miei componimenti poetici, al Premio Internazionale Apollo Dionisiaco indetto dall’Accademia Internazionale di Significazione, Poesia e Arte Contemporanea.

Nei primi giorni di settembre ho ricevuto un’email dalla suddetta Accademia che, tra le altre cose, riportava quanto qui di seguito ho estratto:

Pregevole Poeta Fabio Sommella,
Voglia gradire le sentite congratulazioni dell’Accademia Internazionale di Poesia e Arte Contemporanea, in Convenzione formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre, accreditata dalla Regione Lazio, iscritta all’albo di Roma Capitale, del Comune di Canale Monterano e promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di New York, per la Sua classifica di Finalista in Poesia al Premio Accademico Internazionale di Poesia e Arte
Contemporanea Apollo dionisiaco Roma 2022 con la Sua pregevole opera A mia madre.
Sono già stati decretati vincitori con riconoscimento al merito. La Sua poesia si annovera fra le 70 successive arrivate ex aequo in Selezione Finale su 928 opere partecipanti dai quattro continenti del mondo.”

L’email a me pervenuta proseguiva poi con altre informazioni di servizio, tra le quali la modalità per ricevere la Critica in semiotica estetica della Presidente in Diploma Accademico, tra cui il pagamento – stavolta lecito – di un contributo spese no profit.

Allego qui di seguito, nei due formati PDF e JPG, l’immagine specifica del Diploma Accademico conferitomi.

Critica in semiotica estetica

Per maggior leggibilità, ripropongo il testo, della Critica in semiotica estetica, qui insieme alla mia lirica, ma anche qui, arricchito da me di alcune brevi ma esplicative note a piè di pagina.

La mia lirica A mia madre è viceversa leggibile qui.

Grazie quindi all’Accademia Internazionale di Significazione, Poesia e Arte Contemporanea e al Presidente Fondatore Professoressa Fulvia Minetti per l’apprezzamento della mia lirica A Mia Madre e per la Sua Critica in semiotica estetica alla medesima.

Fabio Sommella, 21 settembre 2022

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