Cos’é questa identità
corporea e mentale
biologica e psichica
– a cui talvolta
non riesco a dare nome
e sembianza figurata –
che mi accompagna e si trascina
da decenni immemori,
fra ricordi e novità,
fra errori e programmi
– ancora – pel futuro
– ma quale? –
per il mantenersi vivo,
che risponde all’appetito
e agli affetti
– ora parziali, ora assoluti –
senza capirne il senso
– quasi sempre disperato,
come le follie d’amore –
e grida forte al Mondo
e al Padre
talvolta di voler più vita,
altre di capirne ancora
il senso ultimo,
fuor del biologico prodigio
cromosomico ed enzimatico,
cellulare e tissutale,
organismico ed evolutivo
a cui sua coscienza crede
senza capire altro
se non l’hic et nunc,
e a cui s’acqueta,
ora,
in un abbraccio,
pensandoti?
[Fabio Sommella, 18 gennaio 2020]
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