Già nel Decameron si trova il cosiddetto discorso indiretto libero che sarà la struttura portante del realismo verghiano, principalmente ne I Malavoglia ma anche prima nelle novelle Vita dei campi.
Il “discorso indiretto libero” è uno strumento di prodigiosa efficacia per cui, invece di raccontare con il discorso diretto o indiretto, si adotta un’altra soluzione.
Vediamo due esempi tradizionali, discorso diretto e indiretto, seguiti da un terzo relativo al “discorso diretto libero”:
- 1) discorso diretto – Mario dice: “Vorrei uscire perché è una bella giornata”
- 2) discorso indiretto – Mario dice che vorrebbe uscire perché è una bella giornata
- 3) discorso indiretto libero
- a) si sottintende e/o si elimina il verbo “dicendi” (Mario dice, pensa, sostiene, …)
- b) e si trasforma la frase in una proposizione indipendente che ha l’efficacissimo effetto di un discorso diretto tuttavia non diretto ma indiretto; cioè “Era una bella giornata. Perché non uscire? Mario uscì.”
Questo è uno stilema, elemento stilistico, del discorso indiretto libero, che Verga usa continuamente [NdR: ed efficacemente] nelle novelle e nei due romanzi maggiori, già attivo in Boccaccio.
[Appunti raccolti da Fabio Sommella (2011) dalle videolezioni del professor Marco Santagata dal Corso di Letteratura Italiana UNINETTUNO]
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