Ricordo gli occhi
di stupore pieno,
quell’empatia improvvisa,
profonda e sì immediata
in quel volto
rugoso e assai selvaggio
di zingara, lì, alla galleria
vicino casa
quando ha saputo.
“Come sta la Signora?”,
mi chiedeva sempre;
negli occhi il lampo dell’irreparabile,
la voce concitata
di partecipazione tragica.
“La vita gioisce nella vita”
dicea il poeta:
la vita è cosa semplice.
[Fabio Sommella, 27 maggio 2016 – 11 maggio 2021]
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