Noi figli della sabbia
affidammo al mare
le nostre speranze
di sabbia
noi che del mare
avevamo paura
consegnammo i figli
a quell’ infinità senza misura
noi senza una terra
senza un domani
ci siamo dati in pasto ai suoi
pescecani
meno feroci di quelli umani
Ora siamo al sicuro
in questi abissi dai vostri stolti
egoismi
ora lasciateci riposare perché
qui vogliamo restare
non fate la conta dei morti
per tacitare i vostri rimorsi
vivi ci avete lasciato
al nostro destino
ora ci ha accolto questo ventre
marino
come grembo di madre
Qui è la nostra pace.
[Anna Vasta, 30 maggio 2016]