Potresti mai lasciarmi,
amica mia?
Privarmi della tua voce leggiadra,
del riso tuo?
Togliermi il piacere di tenerti la mano
– piccola, amata –
degli abbracci,
delle carezze,
del guardarti negli occhi,
stringerti a me,
riccioli carezzando?
Farmi perder l’ambrosia dei tuoi baci?
Privarmi dei colori
– tenui e languidi,
sempre garbati –
di vesti tue?
Delle promesse gaie
che a fantasia
fan le tue gambe?
Del color della tua pelle ambrata?
Comunque andrei
per le strade del Mondo
il tempo dato – ognor – valorizzando
in un tripudio alla vita
perché concessa e comunque anelata,
benedetta, beneficata.
La Terra i suoi fiori
germoglierebbe ancora
– gaia –
e un inno di gioia
canterei,
senza mai
fine aspettar.
[Fabio, 07 luglio – 22 settembre 2019]
Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY-NC-ND 2.5 IT)