In sottofondo, LILLY di Antonello Venditti (just acoustic guitar, registrazione estate 2016)
POESIA 1 di 3 (E poi ti chiedi)
E poi ti chiedi che fare.
Se tenerti indosso
questa sensazione di fastidio.
Come di ‘sporco’.
In nome d’una malintesa amicizia
pretesa.
“Bisogna saper scegliere in tempo,
non arrivarci per contrarietà”
cantava il saggio
a quello spirito
piccolo, ipocrita
di borghesucci
che non t’é ignoto.
E allora te lo scrolli di dosso
quel fastidio
pure credendo nell’amicizia
nella passione e nella tenerezza
ma non nei brandelli
adesso lacerati
ma incontaminati
nella loro integra
assoluta
interezza.
[Fabio, 29 novembre 2018]
POESIA 2 di 3 (Città di notte)
Città di notte.
E in questa landa
quasi antonioniana
cogliere di sfuggita
quella coppia solitaria
magnificamente avvinghiata
baciantesi
appassionatamente
– o con delicatezza,
non importa –
lì, presente
nel deserto apparente.
E ritornano
i geli degli inverni
nelle sere
di città suburbana
come all’addiaccio
laggiù, laggiù…
Frammenti di poesia metropolitana.
[Fabio, 27 novembre 2018]
POESIA 3 di 3 (E sembra l’attesa)
E sembra l’attesa dei dieci anni
in quei pomeriggi serali di mare dopo spiaggia
quando ti conducevano al centro alla riviera
nei vuoti rituali di spesa giornaliera
o ai dì delle feste comandate,
quando attendevi chissà cosa
e un ghigno vuoto
apparir vedevi
in fondo a quelle ore
lontane dal futuro fiducioso
della vita annunciata.
Stesse atmosfere
nelle fraintese frasi
e modi
perché sei tu che
oltre il tempo
nulla hai cambiato.
E consapevolezza
adesso
irride il Mondo
che t’osserva con sguardo
piccolo borghese
di femmina vanesia.
[Fabio, 27 novembre 2018]
Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY-NC-ND 2.5 IT)